Ho avuto la fortuna di frequentare grandi pescatori come Roberto da cui ho appreso il più possibile...
I laghi alpini sono luoghi primordiali e inalterati dove
mettersi alla prova come pescatori a mosca. Ma c’è altro oltre alla pesca, ad
iniziare dal trekking per raggiungere la quota del lago, il meteo che può
cambiare improvvisamente o le temperature che possono avere sbalzi notevoli
verso il basso anche in estate: un estremo, si in tono minore, ma molto lontano
e molto al di sopra della riserva con la buca sotto il parcheggio. In montagna
le trote si pescano davvero e si guadagnano tutte.
Percezioni
Dicevo che mette alla prova il pescatore, anche il più bravo.
Lassù tutto è difficile a cominciare dall’individuare il pesce: le trote - e sto
parlando di pesca a mosca secca - bollano seguendo un percorso che il pescatore
dovrà percepire se vuole intercettarle con un buon lancio, ma qui le tecniche
di lancio veloci non esistono, si sono fermate ai piani inferiori; è necessaria
una tecnica di concentrazione nel
silenzio della montagna che unisca precisione assoluta, morbidezza nella posa e
distanza, cosa non proprio facile da ottenere, inoltre il finale piuttosto lungo - 5 o più metri - che
si deve necessariamente usare e ancora, il fatto che alla fine del tip c’è una mosca spesso di grandi dimensioni
una cavalletta o una grossa sedge.
Quando si alza il vento
Con il vento la faccenda si complica per il lancio con la
nove piedi per coda cinque, ma può facilitare la pesca mettendo in attività le
trote che approfittano degli insetti trasportati in acqua; alle volte è
semplice catturarle lanciando e recuperando una sedge nella zona di movimento:
la trota ne sarà attratta, in questi casi l’attacco sarà spettacolare non c’è
che dire.
consiglio questo classico
consiglio questo classico
L’attrezzatura
Personalmente porto il minimo, per essere leggero nelle
camminate, una canna 9’
per coda 5 con azione media o lenta, un mulinello con una buona coda
galleggiante dt e le mosche: sedge in pelo di cervo, cavallette, piccoli
terrestrial neri in pelo riconducibili alle mosche di larva carnaria, un paio
di finali di dai 4 ai 6 metri e il filo per il tip 0.12 0.14 0.16. E’una pesca
scarna, di fatica, fatta con con la testa e con poco altro, senza sgargianti giubbottoni
porta attrezzature
Il no kill assoluto
Qui è necessario, i diritti e le opinioni, le valutazioni,
le variazioni sul tema non sono considerabili. Rilasciare sempre è l’unica
strada per poter avere grandi trote di lago alpino nel futuro prossimo.
La pazienza
Aspettare il momento buono per lanciare e non avere fretta,
il lago è spesso fermo e silenzioso quindi le trote sotto non perdonano rumori
di lanci fatti allo sbaraglio, pochi e fatti bene con la giusta mosca, ma è una
regola che vale un po’ dappertutto.
Danilo Palermo