Blue water fly fishing

23 ott 2016

Cefali a mosca - Mullets on the fly


Cefali in deriva


In autunno, nelle foci formate dai piccoli torrenti, i vecchi pescatori  con il rezzaglio aspettano la risalita dei cefali chiamati settembrini; da sempre riempiono la rete per poi riaprirla  trattenendo solo gli esemplari più grandi e più belli: "una mattina presto d'autunno pescavo in deriva in una stretta foce, l’acqua era fredda e chiara, vidi delle  cacciate ripetute fatte da numerosi pesci piuttosto grandi, in quel momento pensai a tutto…. Lanciai la mia half half a 45° attraverso la corrente, un mending e lasciai scendere la mosca nel filo di corrente giusta, l’attacco arrivò subito, la forza del pesce era grande nella sua fuga verso il largo, lontano fece un paio di salti fuori dall’acqua, alla fine del recupero, con il pesce ormai spiaggiato,  mi resi conto stupito che era un grosso cefalo"
Le catture si susseguirono in quel giorno e per molti giorni a seguire …........


I grossi e veloci "cefali settembrini" dal comportamento più aggressivo talvolta cacciano pesciolini, gamberetti, ma prediligono senz'altro imitazioni di pulce di mare.
E' un degno avversario per il pescatore a mosca, compie potenti fughe e spesso, quando allamato, salta fuori dall’acqua.  Non è difficile incontrare esemplari che superano i 2 chilogrammi di peso. La tecnica migliore per insidiarlo è con la mosca in deriva.

Una canna lunga, lunga abbastanza da poter controllare bene la mosca in corrente, tanto da poter effettuare mending efficaci:  9’6  – 10’ sono misure ideali, una buona coda 8 copre tutte le situazioni e sfumature.  

Canne tendenti al morbido aiutano a compensare la trazione applicata sul sottile finale dalla forza del pesce . Il mulinello è importante: una frizione  tarabile in modo preciso e almeno 100 mt di backing permettono di contrastare efficacemente le fughe degli esemplari più grandi

Questo mulinello di Sage potrebbe essere adatto

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L'assetto in acqua del sistema mosca, finale, coda è di primaria importanza per avere possibilità di successo;  la mosca deve arrivare sempre in prossimità della bocca del pesce e soprattutto dovrà essere presentata in modo naturale, difficilmente il cefalo cambierà traiettoria per inseguirla.
E' necessario scegliere la coda di topo con il grado di affondamento in relazione sia al peso della mosca che in funzione della corrente e della profondità di risalita dei cefali.
Avere più code con differenti densità è una soluzione, molto comode sono le code con punte intercambiabili di diverso grado di affondamento; si possono anche creare con una coda galleggiante e spezzoni ricavati da code affondanti.


La cosa più difficile è l’individuazione della mosca corretta:  clouser  e half half "slim" possono essere efficaci in determinate condizioni, hanno un buon movimento e lunghe 50/60 mm imitano benissimo il nostro gamberetto costiero. Imitazioni di piccoli pesciolini come la mare nostrum, piccole deceiver, piccole  acciughe, gamberetti generici, sono altrettanto efficaci così come possono esserlo imitazioni di vermi. Ma la mosca migliore è certamente una imitazione di pulce di mare (si può partire da un gammarus e adattarlo). L'importante è costruire le mosche su un amo piccolo, al massimo un amo dell'8. Un buon finale ha lunghezza totale di 9’ con il tip dello 0.25 - 0.30, ma dovrà essere adattato al sistema di lenza utilizzato.

I cefali settembrini spesso stazionano nei pressi della foce, per poi risalire in gruppi numerosi. Un buon lancio in corrente a scendere di 45°, combattere il dragaggio con i mending necessari, controllare la discesa in deriva con il vettino della canna per avere sempre il contatto con la mosca,  sarà la tecnica classica che permetterà una presentazione perfetta e sarà la nostra arma vincente della  pesca in deriva al cefalo di settembre.

Danilo Palermo